Le Aree Marine Protette: Lettera del Presidente Marco Mantovani

Portoferraio, 25 ottobre 2020

In questi tristi giorni di emergenza sanitaria mi fa piacere che si parli anche di un futuro migliore. Ritengo che il tema delle Aree Marine Protette sia importante e che sia interesse di tutti andare in una direzione di tutela condivisa.

Il fatto che stiano tornando le tartarughe e le foche nel nostro Arcipelago è un segno tangibile del fatto che qualcosa sta cambiando.

Da piccolo sentivo i nostri vecchi che parlavano degli ultimi incontri con il “bue marino“ e ricordo il triste spettacolo delle tartarughe che, legate ai pescherecci, annaspavano nel porto di Campo in attesa di essere trasformate in “zuppa“. Confesso anche di averne liberata qualcuna rischiando più di uno scappellotto.

Eppure oggi nella vicina Grecia le foche si divertono a farsi accarezzare dai bagnanti e le tartarughe nidificano nelle affollate spiagge del Mediterraneo con sempre maggior regolarità.

La verità è che gli animali non temono l’uomo, se non hanno nulla da temere.

La Natura è fatta per l’Uomo e l’Uomo per la Natura.

Una certa dose di prelievo è fisiologica ma non siamo solo predatori e inquinatori, forse ci stiamo rendendo conto che il nostro vero ruolo è quello di essere i custodi della terra.

Qui all’ Elba abbiamo un testimonial straordinario di questo cambiamento: Carlo Gasparri.

Un tempo campione mondiale di pesca subacquea, Carlo ha girato i mari del pianeta cacciando pesci di tutte le specie, sino ad accorgersi che c’era anche un altro modo di vivere le meraviglie del Mare. Il fucile è stato sostituito dalla telecamera e le cernie hanno smesso di fuggire per diventare amiche, compagne di avventura in ogni immersione.

Raramente mi è capitato di conoscere qualcuno più esperto ed in sintonia con la Natura. A lui dobbiamo alcune tra le cose migliori che sono state fatte per la tutela del nostro Mare. Un esempio da seguire è la zona protetta dello Scoglietto fuori Portoferraio. Carlo, insieme ad Oreste Farina dell’EVE e Virgilio Cella della Fips, riuscì ad ottenere il placet del Ministero dell’Ambiente regalandoci un tesoro di biodiversità accessibile a tutti. Non a caso oggi Carlo coordina la Commissione Ambiente della Fondazione Elba.

Un esperienza preziosa la troviamo anche nei nostri pescatori professionisti, un mestiere antico che da generazioni conosce il Mare e le sue dinamiche. La pesca, sportiva e professionale, può essere uno straordinario strumento di monitoraggio e gestione ma bisogna coinvolgere i protagonisti nel progetto.

La Fondazione sta già collaborando con centri universitari molto qualificati e ritengo che grazie all’esperienza sul campo di chi vive, abita e lavora in questi luoghi, si possa arrivare ad una sintesi per garantire perfetta convivenza tra Uomo e Mare , portando benessere ad entrambi.

Le associazioni ambientaliste, le categorie economiche, il Parco e gli enti preposti potranno dare un contributo importante, ma dovranno essere i cittadini dell’Elba i veri protagonisti di questo nuovo modo di vivere e proteggere il Mare.

Siamo circondati da una risorsa che può essere infinita, un valore immenso, per noi, per tutti, per sempre.

Marco Mantovani
Presidente della Fondazione Isola d’Elba