Lettera aperta del Presidente della Fondazione Isola d’Elba.

Portoferraio, 21 aprile 2020

Il pensiero della Fondazione in questo momento va a tante persone che soffrono non solo la malattia , ma anche l' indigenza e la paura. Se infatti dal punto di vista sanitario forse il peggio è passato, non possiamo dimenticare che la povertà è la prima vera causa di morte nel mondo e purtroppo contro di essa non potranno più aiutarci i nostri valorosi medici ed infermieri.

Anche i nostri avi hanno combattuto, sofferto e versato sangue per darci un mondo migliore. E qualche insegnamento lo abbiamo ricevuto.

Ormai è chiaro a tutti che non ci può essere un futuro se non rispettiamo la natura ma altrettanto chiaro è che il progresso non passa da una decrescita felice , bensì da investimenti in ricerca e da tecnologie più moderne e sostenibili. Però niente potrà salvarci se non ci sarà quel sentimento umano di amore verso il prossimo e verso ogni forma di vita in generale.

Tornando all’ Elba, pochi anni fa Marina di Campo è stata colpita da un alluvione straordinaria che fece danni enormi. Nel giro di poche settimane, grazie a donazioni e volontari che arrivarono da tutta l' Elba, Campo ritornò a vivere.

Questa emergenza sanitaria è certamente più grave ma la stiamo affrontando nello stesso modo: si moltiplicano le iniziative di sostegno all’ ospedale e le testimonianze di solidarietà sociale. Questo ci deve dare molta fiducia, soprattutto in noi stessi.

Ora però dobbiamo far ripartire il lavoro per evitare di cadere in una calamità peggiore. Quando muore un azienda si porta dietro tante famiglie e se crolla un sistema lo spettro della povertà diventa reale.

Dobbiamo essere consapevoli del fatto che saltare una stagione turistica potrebbe comportare una tragedia sociale.

E' il momento di mettere in campo strategie precise e condivise da tutti, e poi tanto impegno , sacrificio e coraggio. Purtroppo la nostra frammentazione amministrativa rende tutto più difficile. Lo scopo della Fondazione è quello di aiutare, senza sminuirlo, il ruolo della politica. Vorremmo però dare almeno un suggerimento che riteniamo importante . Ci sono località turistiche che stanno già offrendo ai cittadini del Nord Italia tariffe di solidarietà. L’Elba è in ritardo, ma abbiamo la fortuna di vivere in un luogo meraviglioso e a nostro avviso la stagione può ancora essere parzialmente salvata. Il nostro consiglio è semplice : quando terminerà il lockdown , con le necessarie cautele sanitarie ed i controlli agli imbarchi, una volta che siano arrivati sull' Elba dovremo dare ai nostri ospiti il massimo del calore e dell' amicizia. Si devono sentire a casa , accolti meglio di prima , non come degli appestati.

Su questo dobbiamo lavorare sin da ora con una comunicazione molto attenta. Non facciamoci travolgere dalla paura ma dalla solidarietà e dall’accoglienza. Contattiamo i nostri amici e clienti, invitiamoli a venire presto.

Molti non vedono l'ora di tornare nella loro amata isola e può darsi che in futuro le grandi città non saranno più così attraenti. Forse in futuro i valori immobiliari all’Elba torneranno a salire e la stagione si potrebbe allungare naturalmente.

Forse aumenteranno le persone che decideranno di vivere qui.

Insomma è possibile che la crisi sia meno dura del previsto e che ci sia addirittura qualche vantaggio inaspettato, ma questo dipenderà molto da noi. I cittadini dell' Elba hanno dimostrato di essere brava gente e la nostra isola è un paradiso naturale nel cuore dell' Italia che è il più bel paese del Mondo. Abbiamo tutte le caratteristiche per superare questa grave situazione, ma ricordiamoci che il primo valore da comunicare è quello umano e questo non si può fare con la pubblicità.

FONDAZIONE ISOLA D’ELBA
Il Presidente