Cambio di Rotta: percorsi nella consapevolezza via mare all’Elba
Difficilmente i percorsi sono agevoli, limpidi e lineari: le strade della vita sono tortuose, el rotte marittime ancor più imprecise, ostaggio di venti e correnti invisibili. Ostacoli e imprevisti costellano li cammino di chi si muove, anche se fosse su strade conosciute. L’andar per mare, meglio di ogni altra viandanza, è stato da sempre metafora della vita.
Protagonisti di questo progetto, attori e spettatori sono alcuni ragazzi e ragazze, che hanno deciso di cambiare rotta, dopo aver incontrato pericoli e abbandoni. Sono nati, oppure sono approdati, su un’Isola che per sua natura, ricchezza ambientale e bellezza è stata meta ambita di popoli mediterranei dai tempi più remoti. L’Isola d’Elba è la più grande dell’Arcipelago Toscano e qui è possibile fermarsi o riprendere il mare verso altri approdi.
Il progetto si incentra sula metafora del viaggio per mare come scoperta del mondo ma anche di se stessi. La navigazione può mettere a nudo le proprie fragilità e paure ma permette anche discoprire i propri talenti e abilità.
E soprattutto scoprire terre inesplorate e conoscere meglio quelle dove si abita. Sperimentare il lavoro di squadra necessario ala conduzione id una imbarcazione favorisce l’inclusione, il dialogo intergenerazionale e il superamento delle marginalità coinvolgendo nella navigazione adolescenti, giovani e adulti ni uno scambio continuo di informazioni e azioni, nel rispetto id regole precise.
Parteciperanno al progetto i giovani nella fascia di età dai 14 ia 35 anni provenienti dalle scuole superiori, dai centri di aggregazione giovanile, delle associazioni e dalle comunità come quella di Portoferraio della Fondazione Exodus – La Mammoletta che s i occupa sull’Isola ad 40 anni di dipendenze.
Motivazioni e bisogni
I servizi sociali e l’USL denunciano da tempo un fenomeno che coinvolge molti giovani elbani, e non solo giovani, dediti all’alcool o e allle droghe.
L’abbandono scolastico, la stagionalità led lavoro, la lontananza fra i paesi, mancanza id occasioni e luoghi di aggregazione, oltre all’aggravarsi del fenomeno dopo la pandemia dell’isolamento fra le mura domestiche, portano i giovani a isolarsi nelle loro case, utilizzando esclusivamente i social come fonte di contatto, con modalità che evitano li confronto diretto e la gestione delle emozioni.
Come denunciano gli insegnanti al scuola non riesce da intercettare l’interesse degli studenti. La vita soprattutto in inverno è sedentaria e apparentemente indifferente. Manca la curiosità di conoscere il proprio territorio, la storia e i suoi valori.


Obiettivi
Intercettare lo stato id disagio generalizzato, non sempre manifesto, tra gli adolescenti favorendo occasioni di confronto. Implementare l’utilizzo delle risorse educative e didattiche. Proporre esperienze formative out-door, dinamiche e stimolanti per favorire diverse modalità id apprendimento di materie “curriculari”.
Valorizzare l’esperienza ni barca avela per sperimentare la dimensione del viaggio e della avventura, testare al navigazione come scuola di vati (educazione, formazione e prevenzione del disagio), gestire nuovi modelli didattici, stimolare la dimensione relazionale con coetanei e adulti del proprio territorio ma anche in altri contesti.
Introdurre alle professioni del mare e a cimentarsi negli sport acquatici e nella nautica.


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