Apriamo pianosa al turismo

Portoferraio, 21 maggio 2020

Dopo l’emergenza sanitaria è arrivata quella socio economica.

Il turismo è la principale fonte di reddito della nostra isola ma rischia di essere l’attività più penalizzata. L ’Elba ha un patrimonio naturale e culturale straordinario, in grado di attrarre un pubblico internazionale qualificato, ma sino ad oggi abbiamo sfruttato solo una piccola parte del nostro potenziale.

Le cause sembrano svariate: trasporti, infrastrutture, prezzi, incapacità di fare squadra, mancanza di un piano strategico ecc. Dobbiamo però riconoscere che le cause dei successi e degli insuccessi siamo sempre noi. Siamo riusciti a preservare la nostra isola da speculazioni e scempi ambientali ma non riusciamo a coniugare la tutela con la valorizzazione. Eppure dovrebbero andare di pari passo.

Purtroppo la frammentazione amministrativa con 7 Comuni, Provincia, Regione, PNAT ecc , rende le buone intenzioni non realizzabili. Ognuno di questi enti persegue le sue particolari finalità in contrasto con gli altri, così nessuno si occupa dell’Elba nel suo insieme. Dunque non c’è modo di creare un sistema unitario di tutela e valorizzazione.

Questa grave piaga è il vero motivo dei nostri problemi, ma non si risolverà in pochi mesi. Nel frattempo è urgente mettere in campo strategie per incentivare il turismo e la visibilità mediatica del nostro territorio. In televisione osserviamo file di persone che vanno ad impegnare i gioielli di famiglia pur di sopravvivere. I gioielli servono anche a questo, nei momenti difficili possono salvarci!

Noi abbiamo 2 gioielli di valore immenso, totalmente trascurati ed in stato di completo abbandono. Sono Montecristo e Pianosa. Riteniamo che l’apertura di Pianosa, almeno al turismo da diporto privato, creerebbe una fortissima attrazione mediatica internazionale, ed un immediato flusso turistico di qualità.

In pratica potremmo concedere a pagamento un ragionevole numero chiuso di permessi giornalieri diurni , che permetterebbero alle imbarcazioni private di entrare entro il miglio di distanza , ormeggiare , fare bagno , snorkelling e magari anche arrivare a nuoto sulla costa a prendere il sole entro 20 / 30 metri dalla battigia.

Nessuna attività di pesca o prelievo, nessun danno per l’Ambiente. Con una tariffa giornaliera proporzionata alle dimensioni delle imbarcazioni siamo convinti che si possano recuperare ingenti somme non solo per le pulizie e i controlli di cui Pianosa ha tanto bisogno. Inoltre creeremmo uno straordinario indotto economico occupazionale sull’Elba, catturando anche nuovo turismo pregiato.

Quando si perde un cliente è difficile recuperarlo, ma quando si riesce ad attrarre nuovi turisti, se si trovano bene, continueranno a tornare . E’ di questo che abbiamo bisogno!

Dobbiamo far innamorare nuove persone delle straordinarie bellezze dell’Arcipelago Toscano.

Quanto abbiamo detto per Pianosa può valere in forma più esclusiva anche per Montecristo. Abbiamo luoghi fantastici rimasti integri, ma integri non deve significare abbandonati e infrequentabili. I luoghi hanno bisogno dell’amore delle persone e le persone si affezionano ai luoghi che frequentano. Siamo sempre noi, le persone, che dobbiamo proteggere ed amare le nostre isole. Il periodo degli inutili divieti deve terminare, dobbiamo iniziare a dare valore a ciò che siamo.

Ci auguriamo che PNAT e Comuni diano avvio ad un rapido percorso di valorizzazione, apertura e tutela, in primis di Pianosa ma anche di Montecristo. Dopo tanti anni ci sembra di notare nell’ ultimo periodo di gestione del PNAT, piccoli ma incoraggianti miglioramenti.

Visto che da decenni ci viene ripetuto che il Parco può diventare il volano economico per del territorio, questo è il momento di dimostrarlo!

Noi come Fondazione siamo pronti a dare la massima collaborazione.

FONDAZIONE ISOLA D’ELBA
Il Presidente

Lettera aperta del Presidente della Fondazione Isola d’Elba.

Portoferraio, 21 aprile 2020

Il pensiero della Fondazione in questo momento va a tante persone che soffrono non solo la malattia , ma anche l' indigenza e la paura. Se infatti dal punto di vista sanitario forse il peggio è passato, non possiamo dimenticare che la povertà è la prima vera causa di morte nel mondo e purtroppo contro di essa non potranno più aiutarci i nostri valorosi medici ed infermieri.

Anche i nostri avi hanno combattuto, sofferto e versato sangue per darci un mondo migliore. E qualche insegnamento lo abbiamo ricevuto.

Ormai è chiaro a tutti che non ci può essere un futuro se non rispettiamo la natura ma altrettanto chiaro è che il progresso non passa da una decrescita felice , bensì da investimenti in ricerca e da tecnologie più moderne e sostenibili. Però niente potrà salvarci se non ci sarà quel sentimento umano di amore verso il prossimo e verso ogni forma di vita in generale.

Tornando all’ Elba, pochi anni fa Marina di Campo è stata colpita da un alluvione straordinaria che fece danni enormi. Nel giro di poche settimane, grazie a donazioni e volontari che arrivarono da tutta l' Elba, Campo ritornò a vivere.

Questa emergenza sanitaria è certamente più grave ma la stiamo affrontando nello stesso modo: si moltiplicano le iniziative di sostegno all’ ospedale e le testimonianze di solidarietà sociale. Questo ci deve dare molta fiducia, soprattutto in noi stessi.

Ora però dobbiamo far ripartire il lavoro per evitare di cadere in una calamità peggiore. Quando muore un azienda si porta dietro tante famiglie e se crolla un sistema lo spettro della povertà diventa reale.

Dobbiamo essere consapevoli del fatto che saltare una stagione turistica potrebbe comportare una tragedia sociale.

E' il momento di mettere in campo strategie precise e condivise da tutti, e poi tanto impegno , sacrificio e coraggio. Purtroppo la nostra frammentazione amministrativa rende tutto più difficile. Lo scopo della Fondazione è quello di aiutare, senza sminuirlo, il ruolo della politica. Vorremmo però dare almeno un suggerimento che riteniamo importante . Ci sono località turistiche che stanno già offrendo ai cittadini del Nord Italia tariffe di solidarietà. L’Elba è in ritardo, ma abbiamo la fortuna di vivere in un luogo meraviglioso e a nostro avviso la stagione può ancora essere parzialmente salvata. Il nostro consiglio è semplice : quando terminerà il lockdown , con le necessarie cautele sanitarie ed i controlli agli imbarchi, una volta che siano arrivati sull' Elba dovremo dare ai nostri ospiti il massimo del calore e dell' amicizia. Si devono sentire a casa , accolti meglio di prima , non come degli appestati.

Su questo dobbiamo lavorare sin da ora con una comunicazione molto attenta. Non facciamoci travolgere dalla paura ma dalla solidarietà e dall’accoglienza. Contattiamo i nostri amici e clienti, invitiamoli a venire presto.

Molti non vedono l'ora di tornare nella loro amata isola e può darsi che in futuro le grandi città non saranno più così attraenti. Forse in futuro i valori immobiliari all’Elba torneranno a salire e la stagione si potrebbe allungare naturalmente.

Forse aumenteranno le persone che decideranno di vivere qui.

Insomma è possibile che la crisi sia meno dura del previsto e che ci sia addirittura qualche vantaggio inaspettato, ma questo dipenderà molto da noi. I cittadini dell' Elba hanno dimostrato di essere brava gente e la nostra isola è un paradiso naturale nel cuore dell' Italia che è il più bel paese del Mondo. Abbiamo tutte le caratteristiche per superare questa grave situazione, ma ricordiamoci che il primo valore da comunicare è quello umano e questo non si può fare con la pubblicità.

FONDAZIONE ISOLA D’ELBA
Il Presidente

La Fondazione Elba si rinnova

Portoferraio, 13 ottobre 2018

Nuova organizzazione per la Fondazione Isola d'Elba Onlus che ha l'ambizioso obiettivo di promuovere progetti per sostenere il benessere dei cittadini 

PORTOFERRAIO — La Fondazione isola d’Elba Onlus continua nelle sue attività di solidarietà sociale per la valorizzazione del territorio dell’Isola d’Elba da vari punti di vista, intervenendo su difficoltà e disagi. Per realizzare pienamente i suoi obbiettivi si è quindi riorganizzata. Nell’ultimo consiglio direttivo infatti è stato nominato un direttore. Si tratta di Alberto Nannoni, già coordinatore della commissione trasporti e infrastrutture. Inoltre, grazie ad un accordo con l’amministrazione comunale di Portoferraio, la Onlus si potrà dotare a breve di una nuova sede operativa, situata al secondo piano dell'edificio della “Gattaia”. Un posto dove i soci potranno incontrarsi e condividere idee, esperienze e discutere dei loro progetti.

“Siamo soddisfatti di questi importanti sviluppi – ha commentato il presidente Marco Mantovani - dopo alcuni mesi dedicati a trovare un nuovo assetto organizzativo. In primis c’è il ruolo di direttore affidato ad una persona di estrema fiducia e qualità come l’ingegnere Alberto Nannoni, la cui competenza sarà un riferimento fondamentale.

"Inoltre una sede definitiva è certamente un ulteriore passo in avanti - ha proseguito Mantovani - e di questo ringraziamo il Comune di Portoferraio. Ora possiamo lavorare con più efficacia, a partire da un miglior assetto istituzionale in grado di risolvere gli annosi problemi di un isola che ha grandi potenzialità. Nella Fondazione, che è un organo completamente slegato da partiti o forze politiche, sono sostanzialmente rappresentati i cittadini, le imprese e le principali associazioni di categoria. L’ esperienza ci insegna che solo nell’unione ci può essere vittoria".

“I valori e le motivazioni a cui si ispira la funzione sociale della Fondazione, sono propri anche di un’amministrazione comunale – ha commentato Roberto Marini, vicesindaco di Portoferraio - per questo abbiamo ritenuto opportuno dotare la Onlus di una sede idonea”.

La Fondazione, che attribuisce primaria importanza alla partecipazione, con la nuova sede potrà essere luogo d'incontro di coloro che vorranno aderire, per discutere e far progetti volti a risolvere quei problemi che stanno limitando in vario modo lo sviluppo del benessere nel territorio isolano.

Per aderire alla Fondazione è possibile trovare maggiori informazioni sul sito web www.fondazioneisoladelba.it.

Comune unico, il futuro dell’Elba?

Portoferraio, 22 luglio 2018

La valorizzazione di un territorio insulare passa necessariamente attraverso un rafforzamento politico, amministrativo e, di conseguenza, economico.

La nostra Isola ha un enorme potenziale economico e politico, in buona parte inespresso, a causa delle storiche difficoltà ad individuare un soggetto amministrativo in grado di pianificare lo sviluppo generale, e confrontarsi con gli altri soggetti istituzionali ed economici (Port Authority, Regione Toscana, Governo centrale, ecc.).

In tal modo non appare possibile affrontare problematiche di interesse generale in maniera efficace, non esistendo un unico interlocutore che rappresenti l’Elba e gli elbani.

Occorre quindi ripensare ad un modello di sviluppo che riparta da un diverso assetto amministrativo, che tenga conto delle migliori risorse culturali, politiche ed imprenditoriali del territorio.

Sulla scorta dell’esempio virtuoso della fusione dei Comuni di Rio Elba e Rio Marina, gli elbani dovranno valutare con attenzione e scegliere il proprio futuro.

La scelta del Comune unico dell’Elba, laddove non imposta, ma decisa da tutti gli elbani, potrebbe risultare “rivoluzionaria” per un territorio che ha una sostanziale identità culturale, sociale ed economica, pur nel rispetto delle specificità locali.

La Fondazione intende aprire un dibattito sociale e politico sul tema, ritenendolo di assoluta rilevanza per il futuro.

Fondazione Isola d’Elba Onlus

Comunicato Stampa Tribunale

Portoferraio, 28 gennaio 2018

La Fondazione Isola d'Elba Onlus si associa al comunicato stampa dell'Associazione Forense Isola d'Elba, esprimendosi in favore della stabilizzazione e contro la chiusura della Sezione del Tribunale di Portoferraio.

Si invitano le forze politiche, le istituzioni  e le Associazioni di categoria a promuovere tutti gli sforzi necessari per scongiurare l'ennesimo taglio ai servizi essenziali del territorio.

La realtà insulare non può venire sistematicamente mortificata da decisioni che ottengono esclusivamente un accentramento di funzioni e servizi, a scapito delle popolazioni più disagiate territorialmente

Fondazione Isola d’Elba Onlus

Comunicato Stampa del 7 Novembre 2017

Acqua: l’oro blu dell’Elba.

La Fondazione Isola d’ Elba intende esprimere la propria posizione su un argomento vitale che va affrontato con la chiarezza dovuta.

Dalla Regione ci sembra che arrivi un messaggio inequivocabile : le risorse idriche sono scarse anche per la costa toscana e in futuro non sarà facile fornire acqua all’Elba , neanche agli elevati prezzi a cui la stiamo pagando. Dunque il rifacimento della tubazione dalla Val di Cornia ormai vecchia e usurata molto probabilmente non si farà .

E’ il solito problema, la Toscana rappresenta 4 milioni di persone, perciò un isoletta di sole 30.000 anime non può essere una priorità assoluta. Questo è normale, e obbiettivamente anche giusto. Spesso però all’Elba non riusciamo neppure ad ottenere quel minimo che ci spetterebbe di diritto . Ad esempio non è giusto che l’acqua debba avere un prezzo diverso tra l’Elba e Firenze . Non è neppure giusto che le opere per rendere autonoma l’ Elba dal punto di vista idrico gravino molto sugli Elbani .

Ma torniamo al problema e alle soluzioni .

Qui non si tratta solo di dare all’Elba le risorse idriche aggiuntive che servono nei due mesi estivi , che sono gli stessi in cui servono anche sulla costa. Adesso serve un progetto più importante e complesso : rendere l’ Elba autonoma tutto l’anno , anche nei mesi di punta, cercando di avere una buona qualità e il giusto prezzo.

Nel frattempo l’ ASA e le autorità preposte hanno portato avanti una strategia incentrata su un importante progetto in stato avanzato: la realizzazione di un dissalatore nel Comune di Capoliveri. Inoltre tempo fa era stato illustrato alle autorità dell’ isola un progetto per un serbatoio sotterraneo da realizzarsi nella parte occidentale. Ancora, vanno censite e rivalutate tutte le nostre sorgenti , eliminati gli sprechi e migliorata l’efficienza della rete.

Chiaramente ogni progetto, oltre ai vantaggi, presenta delle controindicazioni ma non possiamo stare fermi , la priorità è il bene comune .

Il vero problema è che all’Elba non manca solo l’ acqua , manca soprattutto una cabina di regia unita e autorevole in grado analizzare soluzioni , prendere decisioni e negoziare i nostri interessi con le autorità esterne.

Rendere l’ Elba autonoma è una necessità non solo dal punto di vista idrico. L’ Elba sta iniziando a compiere i primi passi verso una maggior unità e dunque verso una maggior forza politica , nel frattempo però è necessario affrontare i problemi in modo collaborativo , senza far pagare ai cittadini un prezzo troppo alto.

La Fondazione sta valutando l’opportunità di organizzare un convegno/dibattito sulla situazione idrica dell’ Elba in collaborazione con le amministrazioni comunali e le varie autorità coinvolte. In questo modo, anche grazie agli interventi di relatori ed esperti, si potrà delineare il miglior percorso per l’ autonomia idrica dell’ isola, con l’obiettivo che le conclusioni del convegno diventino la base per la stesura di un documento programmatico chiarendo le necessità, i costi, i tempi e i rispettivi impegni .

 

 

 

Comunicato Stampa del 8 Settembre 2017

 

La Fondazione Isola d’Elba dona alle biblioteche e alle scuole dell’Elba il volume di Gianfranco Vanagolli: “La Marineria dell’Isola d’Elba dall’età napoleonica alla fine della Toscana Lorenese. Storia protagonisti immagini documenti”

La Fondazione Isola d’Elba, con l’obiettivo di diffondere la cultura e la conoscenza delle tradizioni elbane a partire dai vecchi mestieri che interessavano l’economia dell’Isola prima dell’avvento del turismo, ha deliberato di donare alle biblioteche ed alle scuole dell’Elba, alcune copie del volume del Prof. Gianfranco Vanagolli “La marineria dell’Isola d’Elba dall’età napoleonica alla fine della toscana lorenese. Storia, protagonisti, immagini, documenti”, Edizioni Il Mare Libreria Internazionali, Roma, 2017.

Gianfranco Vanagolli, nato a Rio marina, dopo la laurea in Lettere Moderne ha insegnato materie letterarie nelle scuole medie inferiori, Italiano e Storia negli Istituti tecnici e professionali e Storia e Filosofia nei Licei. E’ Presidente onorario della Sezione di Italia Nostra dell’Arcipelago Toscano e Vicepresidente del Centro Nazionale di Studi Napoleonici. E’ membro del Comitato di direzione della “Rivista italiana di studi napoleonici” e in veste di storico, ha partecipato a numerosi convegni nazionali e internazionali. Ha pubblicato numerosi saggi ed articoli su riviste italiane e straniere oltre a numerosi lavori di indagine storica, di storia della letteratura e di narrativa, tra i quali, con Marzorati: Lineamenti storici di un problema di attribuzione e di datazione (Il “Discorso o dialogo intorno alla nostra lingua”), 1981; con Giardini: Cronache elbane 1940-1945, 1991; con Belforte: Portoferraio, 1940-1950. Memorie fotografiche, 1981; con Le Opere e i Giorni: Turchi e Barbareschi all’Elba nel Cinquecento, 1994; Leggende dell’ArcipelagoToscano, 1995; Il Cacciadiavoli e altro mare. Racconti, 2001; Il sacro e il mare, 2003; Profili di autori elbani contemporanei, 2008; La marineria elbana dall’età napoleonica alla fine della Toscana lorenese, 2013; Napoleone all’Isola d’Elba. Le spie, 2014; con Il Foglio letterario, il romanzo Il tesoro del Carmine, 2016. E’ appena uscita, con Il Foglio Letterario, la seconda edizione accresciuta delle Leggende dell’Arcipelago Toscano.

 

 

Questa mattina Patrizia Lupi, membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Isola d’Elba, insieme all’autore hanno consegnato i volumi alla Biblioteca comunale di Marciana Marina alla presenza del Consigliere delegato alla cultura del Comune, Santina Berti.

Il muflone, un valore da gestire - Sabato 13 maggio 2017

La Fondazione Isola d’Elba onlus ha come primario scopo la valorizzazione dell’Elba sotto tutti suoi aspetti. Purtroppo le politiche gestionali del Parco Nazionale molto spesso non sono in sintonia con il territorio.

Questo non dipende a nostro avviso dalla volontà della dirigenza ma dal difficile adattamento di una struttura legislativa e burocratica complessa in un territorio con caratteristiche diverse dai luoghi dove i Parchi Nazionali dovrebbero operare.

Il Parco imposto dall’alto contro la volontà dei cittadini e ampiamente contestato sin dal suo insediamento non riesce ancora ad integrarsi.

Purtroppo alcune iniziative degli ultimi anni hanno lasciato molti dubbi, come ad esempio l’eradicazione milionaria dei ratti con lancio di tonnellate di veleno sull’Isola di Montecristo.

Ci sembra che con la scusa di preservare le specie endemiche si cerchino di tamponare con spese colossali le situazioni che il Parco non riesce a gestire, ma  in questo modo si fanno molti errori e si sprecano enormi risorse.

Anche la gestione dei cinghiali ci sembra un grave spreco, vengono spese risorse pubbliche per far prelevare migliaia di capi poi rivenduti da privati a prezzi altissimi fuori dall’Elba. Si tratta di grandi valori che con una sana gestione potrebbero rimanere sul territorio.

Cinghiali, Mufloni, Lepri e persino i fagiani, i gatti, i topi e l’ ailanto, non devono essere gestiti come specie alloctone da sterminare, ma come attori di un delicato equilibrio da gestire.

Serve passione, lavoro, attenzione, competenza.

L’ annuncio di voler eradicare i Mufloni senza neppure un preventivo e approfondito confronto a livello locale ci sembra l’ennesimo clamoroso errore.

Tutto questo non è in linea con il ruolo di garanzia ed equilibrio che il Parco dovrebbe avere. 

Serve un Parco in grado di interagire meglio con le popolazioni, con le categorie economiche, con le associazioni ambientaliste, con  i cacciatori locali e con tutti i veri appassionati di Natura che vivono ed amano questi luoghi.

Contro la soppressione del distaccamento della Polizia Stradale

Portoferraio, 14 aprile 2017

La Fondazione Isola d’Elba intende opporsi con fermezza alla chiusura di un servizio essenziale per la nostra comunità.

Sembra surreale che qualcuno si svegli a Roma o Firenze senza conoscere la nostra realtà e pensi che per diminuire gli sprechi si possano tagliare i servizi di una piccola isola , già solo per questo disagiata.

L’ Elba continua a soffrire una delocalizzazione dei processi decisionali a cui i cittadini possono sopperire soltanto ribellandosi in tutti i modi possibili.

Ormai siamo in guerra contro i tagli , alla sanità , al tribunale e a tutti i generi di servizi.

Sulla sicurezza non si scherza , non solo per l’ovvia ragione di tutelare i cittadini ma poiché si tratta inoltre di una prerogativa del nostro territorio che è diventata parte integrante della nostra offerta turistica. Su questo argomento la Fondazione si è già espressa in altre occasioni.

Ricordiamoci che in estate le criticità crescono in modo esponenziale , sia per il maggior traffico di autoveicoli , sia per l’ abuso di stupefacenti o alcolici . Il controllo del territorio e delle strade è il miglior antidoto preventivo al formarsi di sacche di criminalità , altrimenti ben più costose e pericolose per tutti.

La Fondazione oltre a non escludere iniziative autonome intende stimolare i Sindaci e la politica in generale ad opporsi contro una scelta quanto mai dannosa ed inefficace anche in termini economici.

Fondazione Isola d’Elba Onlus